Torna alla Home
  venerdì 27 dicembre 2024 ore: 03:04
 TERAPIE
Cognitivo-Comportament.
Assertivita'
Biofeedback
Neurofeedback
 DISTURBI
Alzheimer
Attacchi di panico
Autismo
Cefalea Tensiva/Emicrania
Depressione
Dist. Iperattiv./Attenzione
Disturbi alimentari
Disturbi d'ansia
Alzheimer
La malattia di Alzheimer è una malattia del cervello prende il suo nome dal medico tedesco Alois Alzheimer, che per primo la descrisse nel 1906. Oggi sappiamo che il morbo di Alzheimer:

È una malattia del cervello progressiva e fatale. E’ una malattia molto diffusa.L’ Alzheimer distrugge le cellule cerebrali, causando la perdita della memoria e difficoltà nella concentrazione, nella fruizione del pensiero e nel comportamento abbastanza grave da pregiudicare il lavoro, gli hobby e la quasi totalità degli aspetti della vita sociale. Peggiora nel corso del tempo, ed è mortale. Oggi è la settima causa di morte nei paesi occidentali.

È la forma più comune di demenza, che è un termine generico attraverso il quale si descrive per la perdita della memoria e di altre abilità intellettuali abbastanza gravi da interferire con la vita quotidiana. Si calcola che dal 50 al 70 per cento dei casi di demenza sono causati dall’Alzheimer. Altri tipi di demenza includono demenza vascolare, demenza mista, la demenza con corpi di Lewy e la demenza Frontotemporale

Attualmente non ci sono cure in grado di curare o far regredire la malattia. Ma se hai trattamenti farmacologici classici si associa un trattamento di sostegno e di implementazione delle capacità residue come possono essere la riattivazione cognitiva ed il Neurofeedback si può rendere la vita di queste persone decisamente migliore. Vi è uno sforzo in tutto il mondo per cercare di trovare il modo migliore per curare la malattia, ritardare la comparsa, o prevenirne lo sviluppo.

Proprio come il resto del nostro corpo, il nostro cervello cambia con l'avanzare dell'età. La maggior parte di noi può notare occasionalmente una sorta di rallentamento pensiero e una difficoltà nel ricordare le cose. Ma la grave perdita della memoria, lo stato confusionale e di altri importanti cambiamenti nel funzionamento della nostra mente non fanno parte del normale invecchiamento. Essi sono un segno che le cellule cerebrali si stanno deteriorando.

Il cervello dispone di 100 miliardi di cellule nervose (neuroni). Ogni cellula nervosa comunica con molte altre formando delle reti. Le reti di cellule nervose eseguono un lavoro specifico. Alcune sono coinvolte nel pensiero, imparare e ricordare, altre ci aiutano a vedere, sentire e annusare. Altri ancora dicono ai nostri muscoli quando muoversi ecc. Nella malattia di Alzheimer, come in altri tipi di demenza, un numero crescente di queste cellule del cervello si deteriorano e muoiono.

Due strutture anomale chiamate placche e grovigli sono sospettati di danneggiare e uccidere le cellule nervose. Placche e grovigli sono state tra le anomalie che il dottor Alois Alzheimer aveva notato nel cervello della sua paziente Auguste D., anche se le chiamava in modo diverso.

Queste placche si creano tra le cellule nervose formando dei depositi di un frammento di proteina chiamata beta-amiloide, mentre i Grovigli sono intrecciati alle fibre di un'altra proteina, chiamata Tau.

Anche se molte persone possono sviluppare alcune placche e grovigli con l’età, per chi soffre di Alzheimer tendono a svilupparsi in maniera molto più consistente. Le placche e grovigli tendono a formare un impedimento, per la normale funzione delle attività importanti come quelle dell’apprendimento della memoria e quindi per la comunicazione con altre regioni cerebrali.
Gli scienziati non sono assolutamente sicuri del ruolo che le placche e grovigli svolgono nella malattia d’ Alzheimer, ma la maggior parte degli esperti ritiene che in qualche modo queste causerebbero uno blocco nella comunicazione fra le cellule nervose interrompendo le attività che le cellule nevose hanno bisogno di effettuare per sopravvivere.

Early-stage è la parte iniziale della malattia dell’Alzheimer, quando i problemi con la memoria, il pensiero e la concentrazione possono iniziare a comparire durante le indagini mediche.Le persone che sono in early-stage in genere, hanno bisogno di assistenza minima con una semplice routine quotidiana. Al momento della diagnosi, un individuo non è necessariamente nella fase precoce della malattia, lui o lei potrebbe superare la fase iniziale. quando il morbo di Alzheimer che si verifica in una persona di età inferiore a 65 anni si parla di esordio precoce.
Tipologia di disturbo

dott. Claudio Pascucci
Via C. Battisti, 21
83055 Sturno (Avellino)
Tel. 0825.448942

studio@claudiopascucci.it

Il dott. Pascucci riceve dal lunedi al venerdi dalle ore 9:30 alle ore 13:00 e dalle ore 16:00 alle ore 20:00.

E' richiesta la prenotazione chiamando il numero 0825.448942
dott. Clauidio Pascucci © 2009 - Informazioni legali e termini d'uso