Consiste in una paura intensa e persistente per oggetti, situazioni circoscritte o animali specifici, la cui risposta emozionale non è giustificabile.
Le persone sofferenti di questo disturbo, quando si trovano di fronte alla situazione temuta, o anche al solo pensare ad essa o all’oggetto della propria paura, hanno una vera e propria esplosione emotiva con una risposta ansiogena molto marcata, comparabile, in quanto a sensazione, ad un attacco di panico. Il soggetto, pur rendendosi conto in prima persona che la risposta emozionale è esagerata, non riesce a ridurre la risposta ansiosa.
Si può parlare di fobia specifica solo quando questa patologia influisce in maniera significativa sulla qualità di vita della persona, che tende ad evitare luoghi e situazioni, non andare al lavoro, a scuola, ecc.
La persona rischia di prendere decisioni non per propria volontà, ma per sfuggire alla cosa che teme.
Le paure più comuni sono: paura di animali, insetti, temporali, acqua, altezza, trasporti pubblici, aerei, tunnel, ponti, luoghi chiusi, guidare in autostrada o fuori città, vedere sangue, ferite.
A soffrire di questo disturbo sono tra 7,2% ed il 11,3% della popolazione, è più comune nelle donne rispetto agli uomini, compare di regola durante l’infanzia e l’adolescenza e persiste durante l’età adulta.
Nella terapia cognitivo comportamentale la persona inizia ad esporsi gradualmente alla situazione temuta, prima in immaginazione, poi nella realtà, imparando, così, progressivamente a controllare e a gestire la propria risposta fisiologica.