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  martedì 14 gennaio 2025 ore: 16:19
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Lo Stalking
Con il termine stalking si intende quando un soggetto attua un insieme di comportamenti allo scopo di infliggere ad un altro intrusioni e comunicazioni ripetute, indesiderate al punto da suscitare ansia e paura. Le condotte possono essere di vario genere; per una semplificazione sono state classificate in tre macro categorie: 1) Comunicazioni indesiderate: consistono in lettere, messaggi, e mail, telefonate. 2) Contatti indesiderati: volti ad avvicinare la vittima. I più comuni sono il pedinamento, gli appostamenti, farsi trovare sulla porta di casa della vittima o frequentare gli stessi luoghi. 3) Comportamenti Associati: in genere consistono nell’arrecare qualsiasi tipo di danno alla vittima sia materiale che funzionale. Nella maggior parte dei casi lo stalker è un’ex partner, ma può anche essere un conoscente, un collega, una persona conosciuta per caso o anche un individuo completamente estraneo. Quando lo stalker è un ex partner, la spinta alla base del suo comportamento è il desiderio di recuperare il rapporto perso o peggio, di vendicarsi per il male che la persona che li ha lasciati gli ha procurato. Un parametro di prevedibilità di questi comportamenti sta anche nel comportamento eccessivamente geloso o di controllo o addirittura violento che si aveva già durante il rapporto. A volte questo atteggiamento può avvenire in persone che hanno dipendenze affettive o la fobia dell’abbandono, quindi in soggetti che durante il rapporto avevano atteggiamenti eccessivamente remissivi. Un’altra tipologia di stalker prende di mira alcune persone, nel desiderio di stabilirene una relazione sentimentale. Alcuni di questi hanno atteggiamenti simili per una scarsa abilità sociale, altri invece hanno gravi patologie mentali ed arrivano anche ad auto convincersi di avere una relazione con la vittima o nella speranza delirante che è solo questione di tempo. Altri invece hanno il desiderio di avere una relazione sessuale con la vittima e quindi iniziano a pianificare il momento più propizio in cui possono effettuare l’aggressione sessuale. Questo tipo di stalker è molto pericoloso, in quanto tende a non svelarsi fino al giorno dell’aggressione. Altri invece lo fanno per vendicarsi di qualcosa sia essa reale che immaginata. I Cinque tipi di Stalker 1) Ex partner respinto: riallacciare il rapporto o vendicarsi. In genere sono molto insistenti ed intrusivi. Di norma queste persone hanno un quadro psicopatologico preesistente: possono essere Narcisisti, Paranoici, Dipendenti o abusano di sostanze. 2) Stalker in cerca di intimità: è un individuo che cerca di instaurare una relazione con una persona della quale si è innamorato o viceversa, immaginare in maniera delirante che la vittima sia innamorata di lui. Questo tipo di stalker in genere è molto insistente. Si auto convince del fatto che perseverando otterrà la realizzazione del proprio desiderio amoroso. In genere questo tipo di stalker non è aggressivo nelle prime fasi di corteggiamento patologico, ma può iniziare ad esserlo quando inizia a realizzare che l’amore non è corrisposto o che qualcuno si intromette nel suo intento. In genere questa tipologia di stalker non ha avuto relazioni sentimentali precedenti; può soffrire di disturbi mentali gravi come il disturbo di personalità narcisistico o schizofrenia. 3) Il Corteggiatore Inadeguato: egli è spinto dal desiderio di instaurare una relazione sentimentale. In genere sono persone che hanno notevoli difficoltà ad instaurare legami, spesso sono anche incapaci di accettare il rifiuto. Il rischio di diventare violenti avviene proprio quando avviene il temuto rifiuto. 4) Il Rancoroso: in genere questo tipo di stalker è spinto dal desiderio di vendicarsi o comunque di creare terrore nella vittima. Il problema di questa forma di stalking sta nel fatto che lo stalker stesso si sente vittima di un torto subito e quindi si sente giustificato nel compiere gli atti intimidatori. Sceglie un capro espiatorio sul quale focalizza tutta la rabbia per offese, torti o umiliazioni subite o presunte che anche altre persone hanno effettuato nei sui confronti. Questi stalker possono essere violenti e spesso soffrono di disturbi mentali di tipo paranoide, schizofrenia o deliri. In genere questi stalker hanno paura di azioni legali, e sono capaci di rendersi conto delle conseguenze dei loro comportamenti; le azioni legali possono essere utili nello scoraggiarli. 5) Il Predatore: è colui che pianifica un’ aggressione di tipo sessuale. Si fossilizza in maniera ossessiva sulla vittima, alla quale pensa sempre in maniera sessuale. Anche questo individuo può diventare violento, ma in genere dopo molto tempo che cova l’insano desiderio. Qualità di vita delle vittime Le vittime degli stalker, dopo una prima fase di autocontrollo, iniziano a sviluppare varie forme di ansie e paure. In genere quasi tutte le persone che hanno avuto la sfortuna di trovarsi in tali situazioni hanno sviluppato la paura di uscire di casa. Dopo non molto cominciano ad avere ansia costante in tutte le situazioni sociali. La loro mente non riesce a staccarsi dal timore che la minaccia si presenti. L’imprevedibilità dello stalker crea una paura persistente in tutte le fasi della giornata. Ogni telefonata, ogni suono di campanello, ogni giacca dello stesso colore dello stalker creano nel soggetto forti attacchi d’ansia. Le vittime iniziano a vivere quello che va sotto il nome di disturbo post traumatico da stress, con conseguente ansia, depressione e a volte attacchi di panico. E’ come se si vivesse in trincea, non sai mai quando avverrà l’attacco. Questa purtroppo è una condizione che le persone riescono a gestire per brevi periodi; ma in genere lo stalker insite per mesi e a volte per anni. Le vittime hanno un danno enorme da questa condizione; anche se sembra esagerato in realtà non lo è. A queste persone gli viene rubata la vita!!! Nella maggior parte dei casi gli stalker non svolgono alcuna violenza sulle vittime, hanno solo un comportamento ossessivo. Ma la certezza che questo non avvenga non c’è, ed è proprio questa incertezza che logora le vittime. Nella stragrande maggioranza ad essere violenti sono gli ex partner. Molte delle vittime, da un semplice disagio iniziano ad avere dei propri disturbi psichiatrici. In tante donne che sono state vittime di stalking si presenta il disturbo post traumatico da stress. Studi hanno dimostrato che anche a distanza di un anno dall’ultimo contatto con gli stalker, un terzo delle vittime ancora manifestava i sintomi della paura. La cosa che sconvolge di più è che circa il 10% delle donne che è stata vittima di stalking ha pensato al suicidio come soluzione. Danni collaterali a cusa dello stalking:  Difficoltà ad uscire di casa  Riduzione di rapporti sociali  Riduzione della vita sociale in genere  Cambiare il numero di telefono / posta elettronica  Spese per danni che potrebbero essere causati  Spese per sistemi di sicurezza, legali, mediche, psicologiche  Capita anche che le vittime siano costrette a cambiare lavoro  Alcune vittime devono cambiare residenza  A volte, queste situazioni, segnano la fine del rapporto sentimentale esistente Tutti possono essere vittime dello stalking, come comportarsi:  La prima cosa è evitare qualsiasi contatto con lo stalker.  Non essere gentili con lui/lei  Prestare qualsiasi tipo di attenzione potrebbe essere un rinforzo.  Essere chiari, nell’eventualità che si venga avvicinati, che non si vuole avere nessun contatto con lui, ripetendolo in maniera continuata. A qualsiasi sua aggiunta essere fermi dando sempre la stessa risposta. Senza alcun dubbio in merito.  Per quanto difficile la vittima dovrebbe cercare, nel caso del faccia a faccia, di non far trasparire nessuna emozione.  Qualsiasi forma di contatto, anche se ha lo scopo di dissuadere, può essere interpretato come un gesto di interesse.  Ogni tentativo di reazione ricompensa lo stalker.  Evitare di far punire o picchiare o minacciare lo stalker da terzi, potrebbe suscitare in questi sentimenti di odio maggiori.  Cercare l’aiuto delle forze dell’ordine.  Contata gruppi o enti che si occupano del sostegno alle vittime di stalking  Informare della situazione vicini, coinquilini, amici e colleghi di lavoro.  Se è possibile fornire una descrizione dello stalker o foto a tutte queste persone, dicendogli di chiamare la polizia se dovessero vederlo. La stessa cosa se dovessero sentire rumori sospetti.  Dire ai conoscenti di non dare informazioni di nessun tipo sulla vittima a chiunque le chieda.  Portare sempre con se un cellulare. Impostando su chiamate rapide il numero delle forze dell’ordine o di persone che possano soccorrere velocemente.  Installare un sistema di allarme e videosorveglianza.  Cercare di cambiare le proprie abitudini di vita, cambiare spesso orario di uscita o di rientro.  Cambiare spesso percorso per recarsi a lavoro (cercando sempre di percorrere strade frequentate.)  Parcheggiare in posti illuminati e non isolati.  Se lo stalker è un’ex compagno o una persona che in qualche modo ha frequentato la casa, cambiare tutte le serrature.  Non accettare pacchi sconosciuti.  Non mettere il telefono vicino alle finestre, in modo da evitare che lo stalker possa osservare le vostre azioni o reazioni.  Potare gli alberi o siepi intorno casa.  Se si ricevono telefonate non far trasparire emozioni. Riattaccare gentilmente. Lasciare, subito dopo, la cornetta alzata in modo da bloccare la linea per qualche minuto.  Non rispondere mai se le telefonate sono consecutive.  Acquistare apparecchi in cui sia possibile vedere il numero di chi chiama e che si possa disattivare la suoneria.  Tenere sempre un telefono cellulare a portata di mano.  Far aggiungere un altro numero di telefono, il precedente si lascia attivo ma senza nessun telefono collegato o solo attaccato alla segreteria.  Non affrontare mai lo stalking a viso aperto. Ricordarsi che voi ragionate lui no! Nè tanto meno farlo fare a fidanzati, mariti, amici e colleghi. Contattare sempre le forze dell’ordine. Mentre si aspetta restare in compagnia. Approccio con lo stalker In caso in cui si dovesse discutere con lo stalker, ricordarsi, prima di criticare o di aggredire, di ascoltare la sua versione, in modo da rendersi conto di che tipo di personalità o psicopatologia soffre. Questo dà notevoli vantaggi su quali strategie pianificare per cercare di dissuaderlo. Dopo la prima denuncia sarebbe importante far convocare lo stalker dalle forze dell’ordine e spiegare che il suo comportamento non è tollerato anche se spesso negano coinvolgimenti. In genere questa procedura porta ad una diminuzione o ad una estinzione del comportamento. Valutazione del rischio E’ importante da parte delle forze dell’ordine consultare un esperto in materia, (Psicologo, Psicoterapeuta o Psichiatra) per creare un profilo dello stalker, in modo da valutare l’effettiva pericolosità dell’individuo. I fattori di rischi correlati alla violenza sono:  Minacce.  Precedenti relazioni intime.  Assenza di disturbi psicotici.  Disturbi di personalità.  Abuso di sostanze.  Storia criminale.  Precedenti episodi di violenza. Per un’aiuto rivolgersi a:  Dipartimento di salute mentale locale.  Forze dell’ordine.  Numero verde nazionale 1522 attivo 24 ore su 24  Associazioni (es. Doppia difesa www.doppiadifesa.it oppure Sportello ASTRA tel . 06.6535499; consultare internet)  Chiedere aiuto anche a Psicologi, Psicoterapeuti, Psichiatri o Medici di b
Dott. Claudio Pascucci - 29/11/2011

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